Titolo: Il Pm Maffia chiede la condanna di 3 amministratori del Comune


Autore: Giuseppe Natrella
Fonte: Gazzetta del Sud
Data: 08/05/2010

 
   

LAMEZIA TERME - E' terminata con la richiesta di condanna degli imputati e l'applicazione di una misura del divieto di dimora nel comune di residenza la terza udienza a carico di tre persone rinviate a giudizio e che hanno scelto il rito abbreviato nell'ambito dell'inchiesta che portò al sequestro del Gran Hotel Marechiaro, costruito ma non completato, con finanziamenti europei erogati dalla Regione per oltre 4 milioni di euro. I tre rinviati a giudizio che hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato sono l'ex sindaco di Gizzeria Michele Rosato, il suo ex vice Francesco Argento e l'ex assessore comunale Pietro Raso, accusati di associazione per delinquere e truffa. Raso alle comunali dello scorso marzo è stato eletto sindaco, e Argento consigliere di maggioranza. Rosato deve rispondere anche di voto di scambio. Ieri nell'aula del giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Lamezia l'accusa rappresentata dal pubblico ministero Luigi Maffia, al termine della sua requisitoria che si è protratta per tre udienze, ha chiesto al Gup Carlo Fontanazza di condannare tutti i tre imputati: Rosato a 4 anni e mezzo di reclusione, Argento a 4 anni e Raso a 3. C'è stata anche la richiesta di emettere nei confronti dei tre imputati una misura cautelare di divieto di dimora nel comune di Gizzeria e, in subordine, un provvedimento che disponga la sospensione amministrativa di Argento, nominato di recente vicesindaco di Gizzeria, perché "l'ente potrebbe revocare in autotutela gli atti che furono oggetto di indagini e che portarono al sequestro dell'albergo ed al rinvio delle persone finite nell'inchiesta, e che secondo quanto emerse dalle indagini era dei documenti illegittimi così come furono definiti da alcuni consulenti degli imputati. Per l'accusa non ci sono dubbi che si tratti di atti illegittimi anche perché lo afferma un perito di parte, un professore universitario, il quale nel redigere una perizia ammette che il procedimento amministrativo adottato, sia dal Comune che dalla Regione, risulta inficiato da palese illegittimità procedurale". Ieri mattina per circa tre ore il pubblico ministero ha ripercorso gli ultimi aspetti della vicenda che portò al sequestro del Grand Hotel Marechiaro a Gizzeria Lido, la nuova struttura turistica che secondo l'accusa è abusiva e che avrebbe ottenuto illegittimamente un finanziamento di 4,2 milioni di euro dalla Regione per l'incentivazione del settore turistico alberghiero, grazie "ad un'organizzazione essenzialmente caratterizzata da una sostanziale gestione privatistica della cosa pubblica, tesa principalmente al soddisfacimento di interessi patrimoniali personali dagli associati, ovvero di loro parenti e affini entro il quarto grado, a discapito delle reali esigenze della collettività da cui avevano ricevuto il mandato elettorale-amministrativo". Gli abusi di ufficio relativi alla vicenda Marechiaro sono stati assorbiti come artifici e raggiri e inseriti nel reato di truffa. La struttura lungo la Statale 18 è stata sequestrata perchè secondo gli inquirenti è priva di nulla osta paesaggistico, ma anche per il fatto che è stata realizzata in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico e costruita all'interno della fascia di profondità (300 metri dalla linea di battigia) tutelata dalla cosiddetta legge Galasso sulla tutela ambientale. Inoltre dalla documentazione acquisita nel corso delle indagini, è emerso che la struttura ricettiva è stata dichiarata di "pubblica utilità" con deliberazione numero 141 del 26 luglio 2002 della giunta comunale di Gizzeria, su richiesta del titolare dell'albergo Paolo Sauro che riporta la stessa data del giorno della deliberazione. L'imprenditore, secondo l'accusa, avrebbe fatto "richiesta di pubblica utilità per poter accedere al programma di finanziamento Por Calabria 2000/2006 (misura 4.4.b) per la creazione di una nuova attività ricettiva di qualità all'interno delle reti e dei sistemi locali di offerta turistica. Particolare rilievo", secondo il Pm, "assume l'urgenza manifestata da Sauro nella richiesta avanzata al Comune, derivante dalla necessità di ottenere con la massima celerità la stipula dell'accordo di programma tra il Comune di Gizzeria e la Regione, poiché in tempi brevi, il 2 febbraio 2002, sarebbero decorsi i termini perentori per la presentazione della domanda d'accesso al bando di gara del Por in questione". Per l'accusa l'hotel incompiuto "risulta privo di ogni oculata istruttoria sulla sua fattibilità sia da parte del Comune di Gizzeria che dai competenti organismi regionali, interessati alla stipula dell'accordo di programma". La prossima udienza è prevista per il prossimo 4 giugno.

Il finanziamento

Il Grand Hotel Marechiaro stato finanziato con 4,2 milioni di euro dalla Regione con fondi europei perchè dichiarato di pubblica utilità. La costruzionedell'albergo as Gizzeria Lido è cominciata ma sospesa tre anni fa dopo il sequestro chiesto dalla procura lametina